Il Vangelo narra che Gesù vede la folla, si ferma e ne ha compassione. Perciò guarisce i loro malati. Sul far della sera, quando i discepoli gli dicono di congedare la folla, egli dice: «Voi stessi date loro da mangiare».
Sono loro quindi che devono mettersi in prima fila, lasciarsi coinvolgere dalla parola del Maestro che li chiama a essere credenti... e loro ribattono che il cibo disponibile non è nulla in confronto al bisogno. Gesù però non demorde, invita tutti a sedersi e coinvolge i discepoli in una missione straordinaria, perché non rimangano chiusi nel loro piccolo mondo. Il miracolo di Gesù è il miracolo della comunione, quella che nasce ogni volta che, fidandoci di lui, depositiamo il nostro poco nelle sue mani e lo aiutiamo a distribuire.
La scena evangelica si ripete anche oggi, quando uomini e donne, fidandosi della parola di Gesù, si mettono in gioco; non in base a progetti o a strategie politiche, ma mossi da quella compassione che fa sciogliere il cuore e apre lo sguardo su una umanità che ha bisogno di ascoltare, di essere guarita e di essere sfamata. Ricorderemo queste persone nella Giornata Missionaria Mondiale con il Premio Cuore Amico: il nostro contributo può sembrarci poca cosa di fronte alle tante situazioni di povertà, ma intende esprimere la nostra risposta fiduciosa all'invito che il Maestro ha rivolto a ogni suo discepolo.
Don Flavio Dalla Vecchia
Presidente di Cuore Amico
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