Cuore Amico

Raggiungere gli altri nel rispetto della differenza

Da suor Nives Battaglia, da 39 anni in Etiopia, una riflessione sulla missione come punto d'incontro tra mondi e culture differenti.


Missionaria in Etiopia
Suor Nives Battaglia (a destra)

 

Carissimi amici,
Mancano pochi mesi al mio 39esimo compleanno di permanenza in Etiopia e voglio dar risonanza a quanto accade qui.
I Gumuz, popolo che mi accoglie da due anni, portano i segni e le ferite delle lotte succedutesi nel tempo con crescente capacità distruttiva e che non cessano di colpire i più deboli e poveri. Son venuti da noi cercando protezione durante gli scontri tribali con gli Amara, e ho negli occhi i loro poveri fagotti che contengono il loro niente. Hanno lo sguardo triste e consumato di chi ha annegato la propria vita nel fondale della sofferenza. E noi li accogliamo, diamo loro rifugio.


Suor Nives Battaglia

Che senso ha la mia presenza in questa realtà di frontiera? Mi convinco sempre più che il senso si crea vivendo perché ci è dato dal salmo “Cercate il mio volto”, quello di Colui che ha steso le sue mani sulla croce per puro amore nostro. L’imperativo missionario non è indirizzato a convertire i pagani, non è un ordine di rendere i pensieri degli altri conformi ai miei, ma è piuttosto un invito ad entrare nell'esperienza di una nuova umanità. Guardare Gesù è vedere una umanità aperta a tutto ciò che è Dio: aperta alla vita, all'amore, all'essere. Se il nostro annuncio non conforta la vita, non è Cristo che annunciamo.


Suor Nives Battaglia, 27 settembre 2018



Suor Nives Battaglia
"Grazie che camminate con me."

E la bellezza della diversità va mantenuta perché fa parte della vita, così come è importante imparare a conoscersi e a dialogare proprio a partire delle differenze.
In questo momento abbiamo dunque di fronte un compito difficile, delicato e importante: capire la specificità senza muri di separazione, aiutare questa comunità ad avere la forza per rompere con il passato, la tradizione, i riti ancestrali, le liti tribali o etniche.
Etty Hillesum nel mezzo della Shoah ha trovato Dio che abitava nell'umanità. Anch'io ho trovato Dio, vivo, tra i Gumuz.
Gesù però è ancora piccola scintilla da attecchire nel falò della loro storia. Che giunga l’alba!
Grazie che camminate con me.
In unione di preghiere e con affetto
Sr Nives, Verona 23 settembre 2020




Aggiornato il 28 settembre 2020  da Redazione Cuore Amico   email | modifica | permalink



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