Diritto alla salute
Andare dal medico, acquistare medicine, fare le analisi del sangue, sottoporsi a un'operazione chirurgica… eventi tutto sommato normali nella nostra vita quotidiana, di cui a volte peraltro ci lamentiamo per le code, la burocrazia ospedaliera, i ticket, ecc.
Ma noi fortunati abitanti dei Paesi europei fatichiamo a immaginare le difficoltà, i problemi e le insufficienze (per non dire la mancanza) dell’assistenza sanitaria nei Paesi dove la carenza di risorse e di personale qualificato, l'assenza di infrastrutture, la povertà diffusa, l'isolamento e le distanze rendono curarsi difficile, incerto e costoso, sempre che medici e ospedali siano disponibili ed efficienti.
Per non parlare delle guerre che ancora insanguinano tanti Paesi, ostacolando ancor di più, quando non impedendolo, l'accesso alla sanità, soprattutto per i più poveri. Inoltre, malattie ormai scomparse in Occidente costituiscono là ancora un flagello.
È per questo motivo che l'opera e l'impegno di tanti medici, infermieri, tecnici e personale sanitario, missionari e laici, risultano cruciali nell'assicurare, per quanto possibile, cure e assistenza ai poveri che quasi mai sarebbero in grado di pagare visite e medicine.
Anche i missionari che operano in tutto il mondo a favore di chi è fragile e in condizioni di estrema difficoltà sono un esempio ed una testimonianza di questo spirito di cura e servizio.
Memoria liturgica di Nostra Signora di Lourdes
«Nella grotta di Massabielle,
ai piedi della Vergine Immacolata,
ogni uomo e ogni donna
segnati dalla sofferenza,
così come chi se ne prende cura,
possono sperimentare la grazia rigeneratrice
che Dio concede, per mezzo di Maria,
a quanti la implorano con fede sincera».
Editoriale. Ed egli li guariva
Il Vangelo ricorda che «conducevano a Gesù tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva».
Segnalo in questa descrizione l'aggettivo tutti, perché mette a fuoco bene l'orizzonte della missione di Gesù: egli non fa distinzioni, non guarda alla condizione sociale o spirituale di chi gli chiede aiuto, egli si fa prossimo senza riserve. Quest'anno si è aperto con annunci di speranza: finalmente i vaccini sono disponibili. Anche oggi però ci sono folle in movimento, come al tempo di Gesù: oltre a quelle che si sono recate agli ospedali dei nostri paesi e delle nostre città, anche quelle che in condizioni assai più precarie si rivolgono, in tante nazioni, ai dispensari o agli ospedali costruiti o finanziati anche con il contributo di Cuore Amico. Tanti sono i motivi che potremmo addurre per spiegare le differenze e le disuguaglianze, ma le analisi non sempre aiutano a rispondere alle necessità pressanti del momento: c'è sempre il rischio che, quando un povero invoca aiuto, ci sia qualcuno, come nel caso del cieco del Vangelo, che gli dice di non disturbare il Maestro. Per questo, Cuore Amico continua a dare voce a chi ora chiede aiuto e a sostenere chi, come Gesù, gli va incontro e gli dona conforto e cure.
Don Flavio Dalla Vecchia Presidente di Cuore Amico
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