A Bukavu, città della provincia del Sud Kivu, al confine con il Ruanda, tantissimi sono i minori in difficoltà che affollano le vie del centro cittadino.
Alcuni vivono in strada perché le famiglie li hanno additati come demoni, ritenendoli responsabili di malattie dei familiari, e li hanno sottoposti a torture e riti crudeli (lunghi digiuni, purghe, bruciature con cera rovente, tagli con il machete).
Sono i bambini accusati di stregoneria, “bambini stregoni”, vittime della superstizione e dell’ignoranza.
Altri si alzano la mattina molto presto, riempiono un bidone d’acqua e si recano al mercato cittadino per venderla ai commercianti assetati. In cambio ottengono manioca che serve a sfamare la famiglia, da cui tornano solo a tarda sera. Sono i bambini “mai – mihogo”, acqua-manioca, vittime dello sfruttamento minorile.
Natalina Isella, missionaria dell'Istituto Discepole del Crocefisso, da molti anni vive a Bukavu nel Centro Ek'Abana dove, ogni anno, accoglie circa 50 bambini provenienti da situazioni analoghe.
«Nella nostra struttura», spiega Natalina, «ospitiamo soprattutto i bambini accusati di stregoneria. Li accudiamo e insegniamo loro i valori della condivisione e della fratellanza. Il loro sogno è avere una vita come quella degli altri bambini: andare a scuola, studiare, giocare ed essere nuovamente accolti in famiglia. Sono situazioni difficili, ma possono essere risanate con pazienza, interventi mirati e tanto amore. I bambini mai – mihogo [Link], invece, non sono ospitati qui ad Ek'Abana, ma vengono aiutati ad andare a scuola pagando loro la retta, e a imparare piccoli mestieri, come l'allevamento di porcellini d'India e galline, per sostenere la famiglia».
Natalina Isella, 18 aprile 2018
Nella sua ultima lettera Natalina chiede un aiuto: «Abbiamo casi nuovi di bambine abbandonate da genitori incapaci di accudirle perché malati mentali. Sia a causa delle violenze subite, sia per la malnutrizione, hanno bisogno di cure mediche urgenti, per cui le spese sono sempre molte. Però di tutto ringraziamo il Signore, perché sappiamo che nelle difficoltà che affrontiamo quotidianamente non siamo soli. Ci accompagna la vostra solidarietà che ci tiene uniti e fa circolare l'amore».
Cuore Amico vuole sostenere il Centro Ek'Abana, sia con un aiuto per acquistare animali da allevare, sia per le spese mediche da affrontare.
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