Dall'Arcidiocesi di Tabora, in Tanzania, padre Isaac Goza chiede aiuto per attivare un allevamento di pollame che consenta a 25 donne nubili o vedove di avviare un’attività da cui ricavare un reddito, uscendo dall'economia di sussistenza agricola che caratterizza la regione dove si coltivano, per il consumo familiare, mais, riso, arachidi, cassava e patate dolci in piccoli appezzamenti di terreno, quasi sempre con strumenti rudimentali come le zappe a mano.
L’agricoltura è soggetta a grandi incertezze di produzione a causa dell’imprevedibilità delle piogge che rendono il raccolto sempre a rischio di perdita, con conseguente riduzione o distruzione di quanto serve per vivere.
Molte famiglie non riescono nemmeno a vedere assicurato un pasto al giorno.
Il progetto prevede il sostegno a donne svantaggiate o in difficoltà perché possano allevare pollame, la cui carne ha un vasto mercato nell’area ed è relativamente semplice da seguire.
Queste donne vivono un’esistenza totalmente precaria perché vedove o abbandonate con figli piccoli o vittime di gravidanze precoci; alcune sono state violentate, tutte hanno veramente bisogno di aiuto.
Se il progetto verrà realizzato, queste donne saranno in grado di guadagnare e mantenere la loro famiglia. Inoltre, se i fondi raccolti saranno sufficienti, l'allevamento stesso sarà in grado di autosostenersi.
Per costruire 2 capannoni da 250 polli servono 3 mila euro.
Recintare l'area di razzolamento (10 euro/metro); un sacco di mangime da 50 kg (18 euro); dieci pulcini (10 euro - ne servono 500).
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