Haiti è oggi il paese più povero delle Americhe, devastato nel 2004 dall'uragano Jeanne, il 12 gennaio 2010 da un terremoto che ha fatto oltre 200mila morti (e da un'epidemia di colera) e nel 2016 dall'uragano Matthew. Nel mese che segna il decimo anniversario dal terremoto che sbriciolò Haiti, parliamo ancora di un Paese allo stremo. Anzi, paradossalmente, oggi è ancora peggio di allora: un posto senza Stato, una terra di nessuno dove strade e baraccopoli sono in perenne assetto di guerra e con una povertà che fa spavento.
La violenza imperversa per le vie di Port au Prince, con barricate e bande armate ovunque, impedendo anche di seppellire i morti ammazzati. E nella baraccopoli di Wharf Jeremie, costruita su un immenso immondezzaio e percorsa da canali fognari a cielo aperto, 150mila persone vivono in migliaia di baracche in una miseria inimmaginabile, senza acqua, servizi igienici ed energia elettrica. Padre Gianpietro Carraro, Premio Cuore Amico nel 2018, descrive così la terribile situazione della città, raccontando episodi raccapriccianti.
Missione Belém [Link], l'associazione di fedeli da lui fondata, è presente ad Haiti proprio dal 2010, a seguito del terremoto. Tra migliaia di tuguri fatti con pezzi di lamiera, legno, teloni di plastica recuperati dall'immondizia, padre Giampietro e pochi volontari condividono il quotidiano con chi non ha nulla, aiutando in particolare i bambini.
Moltissimi sono quelli che, nella favela, non superano i due anni di vita, a causa delle infezioni e delle malattie contratte per carenza di alimentazione, e per l’inevitabile contatto con le acque fognarie che, a ogni pioggia, invadono completamente le baracche.
I frutti dell'impegno della Missione Belém sono una scuola primaria per 2mila bambini e un centro nutrizionale per aiutarli nella battaglia contro la morte per fame. Accanto a queste opere si vuole anche avviare un poliambulatorio e un pronto soccorso dove fornire assistenza sanitaria d'urgenza alla popolazione. La costruzione è quasi ultimata, ma c’è bisogno di arredare gli ambulatori previsti per vederla in funzione al più presto (nell'estate del 2020). Per la finitura e l'allestimento di un ambulatorio completo occorrono 2.600 euro. Non facciamo mancare il nostro interessamento.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 104279 del 1 marzo 2019]
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