«La promozione umana e lo sviluppo solidale si possono tradurre con “dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno”, cominciando dalla dignità, come ha fatto Gesù, che è passato facendo del bene a tutti e ha inviato i suoi discepoli a continuare la sua opera: questa è la missione».
Patrizia Zerla ha fatto di questa visione il senso della sua vita tra i poveri. Infermiera professionale, si trova da circa trent’anni in Burkina Faso, inviata dal vescovo di Brescia alla diocesi di Bobo-Dioulasso come laica fidei donum.
Una donna inviata come “dono della fede” per promuovere le donne.
Insieme alla volontaria Grazia Le Mura accoglie e aiuta madri e bambini in difficoltà.
«Per le donne abbiamo creato il "Centro I Dansɛ", che significa “tu sei la benvenuta”; per i bambini la casa-famiglia “Casa S.A.R.A.”, dove vivono bambini di diversa età e provenienza che studiano nella scuola del villaggio. Al centro "I Dansɛ" ci occupiamo anche di accompagnamento nutrizionale per i bambini la cui mamma muore in seguito al parto e per i gemelli che la mamma non potrebbe nutrire bene da sola. Mandiamo a scuola i bambini le cui famiglie non possono pagare la retta scolastica e diamo assistenza sanitaria per consentire a chi non ha mezzi di curarsi. La sottoalimentazione e la malnutrizione sono diffusissime. Altrettanto gravi i deficit da proteine. Tutto ciò causa una mortalità infantile altissima, mentre la diffusione di molte malattie, tra cui la malaria, fa il resto».
È importante consentire a Patrizia di continuare la sua missione.
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