Ha 43 anni ed è il più giovane vescovo cattolico missionario nel mondo. Mons. Christian Carlassare, nominato nei mesi scorsi da papa Francesco vescovo della diocesi di Rumbek in Sud Sudan, è sacerdote dal 2004 e nel Paese dal 2005. È nato a Schio (VI), dove ha vissuto ed è morta la religiosa sudanese santa Giuseppina Bakhita. Ispirato dalla sua figura, ha scelto il Sud Sudan come luogo di missione. Per questo popolo, che ha vissuto un conflitto cominciato negli anni Cinquanta, le cui tensioni non si sono mai placate del tutto, è stato inizialmente parroco a Old Fangak, nello Stato di Jonglei.
Fra la gente di etnia Nuer ha promosso lo sviluppo con corsi di alfabetizzazione e formazione per insegnanti e progetti rivolti ad attività di pesca, allevamento e agricoltura. Si è occupato poi della pastorale giovanile e dell’accompagnamento vocazionale dei giovani seminaristi comboniani nella capitale Juba. Infine si è spostato nella diocesi di Malakal, di cui è stato vicario generale.
«La giovane storia del Sud Sudan – dice – è marcata dalla violenza e dal conflitto. Questo è un Paese in cui la vita è talmente messa a dura prova, che solo la solidarietà vissuta può preservarla e promuoverla».
Per questo il contributo del Premio Cuore Amico verrà utilizzato per sostenere l’opera pastorale della Diocesi di Rumbek: formazione dei catechisti, progetti di riconciliazione e pace, sostegno alle famiglie in difficoltà, promozione della donna (sartoria e produzione di ortaggi).
Cuore Amico vuole sostenere la sua missione.
«La Chiesa deve lavorare per promuovere la giustizia e la pace, soprattutto in Sud Sudan. Per questo è importante la testimonianza: tornare alla radice degli insegnamenti di Gesù, creare comunità e vivere in modo autentico la propria fede».
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