«Tante volte, nei tribunali e nei giornali, rimbomba quel grido:
Quest'anno le meditazioni papa Francesco le ha affidate alla cappellania della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova [Pdf]. Accompagnare Cristo sulla Via della Croce, con la voce della gente che abita il mondo delle carceri, è l'occasione per assistere al prodigioso duello tra la Vita e la Morte, scoprendo come i fili del bene si intreccino inevitabilmente con i fili del male. Contemplare il Calvario da dietro le sbarre è credere che un'intera vita si possa giocare in pochi istanti, com'è accaduto al buon ladrone.
Il pentimento per la colpa commessa, la convinzione che la morte non è per sempre: tutto è possibile a chi crede, perché anche nel buio delle carceri risuona l'annuncio pieno di speranza: «Nulla è impossibile a Dio» (Luca 1,37).
Se qualcuno gli stringerà la mano, l'uomo che è stato capace del crimine più orrendo potrà essere il protagonista della risurrezione più inattesa.
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