Da Nairobi il dottor Gianfranco Morino, del Ruaraka Uhai Neema Hospital, ci esprime la sua preoccupazione: «Nelle baraccopoli di Nairobi le norme di prevenzione non valgono. Come il potersi lavare le mani, se non si ha acqua corrente. O dove fare la quarantena, se si vive in dieci in una baracca di tre metri per tre, senza finestre, con vista su vicoli senza fogne e latrine. La maggioranza dei bambini va a scuola perché viene assicurato loro un pasto e, ora che le hanno chiuse, si ritrovano addensati nelle strade a cercare cibo per loro e le famiglie. Questa è la realtà che vivono i poveri. [Link]
Come si potranno preparare allo tsunami della pandemia in espansione?»
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