La lebbra in India non è stata sconfitta. Le cause principali della malattia continuano a essere la povertà, l’assenza di servizi sanitari, d’igiene e di alimentazione. Ancora di più va combattuto il pregiudizio sulla lebbra e sul lebbroso. Nel Centro Jesu Ashram, dove opera il padre gesuita Julius Kujur, nel 2019 sono state prestate cure a 1.972 malati, con il ricovero di 293 pazienti. Ma sono anche stati diagnosticati 107 nuovi casi, di cui 6 sono bambini.
Nel Centro si cerca di combattere il discredito che la malattia si porta dietro, ma anche le sue conseguenze, trovandosi sovente di fronte a situazioni molto difficili.
Perché dalla lebbra si può guarire, ma le disabilità restano. Ed è anche davanti a queste disabilità, a volte impressionanti (deformazione o perdita degli arti), che arriva il rifiuto della famiglia e del villaggio di origine a riaccettare gli ex malati. Il che porta all'abbandono nel lebbrosario o in strada. Sono dunque persone destinate a un futuro incerto, perché le deformità che la malattia lascia dietro di sé li rendono inabili al lavoro e, anche, a rimanere sole, abbandonate da tutti.
Padre Julius vorrebbe aiutarli a recuperare la loro dignità nel servizio al Centro malati, e a sentirsi nuovamente accolti costruendo cinque casette in muratura vicino al lebbrosario, dove c'è un fatiscente villaggio per i lebbrosi fatto di capanne di bambù e di lamiera che stanno crollando.
In occasione della Giornata Mondiale dei lebbrosi padre Julius chiede di aiutarlo in quest'opera di carità a favore di chi è rifiutato da tutti. Facciamo sentire il nostro affetto con aiuti umanitari. Basta un piccolo sacrificio per aprire le braccia a questi malati di lebbra e aiutarli nel loro percorso di vita.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 105011 del 31 dicembre 2020]
[Idp 104945 del 17 novembre 2020]
[Idp 104255 del 22 ottobre 2020]
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