Etiopia: In ricordo di… Padre Gualberto Bormolini

«Storie come le loro aiutano a capire il senso della missione cristiana, il cui metodo è quello della fiamma condivisa che scalda l'anima». Facciamo nostre queste parole di papa Francesco ripercorrendo la vita di padre Gualberto Bormolini, missionario Comboniano vissuto in Etiopia, testimone della forza del Vangelo.

Padre Gualberto Bormolini. Nel ventiduesimo anno dalla sua nascita al cielo Cuore Amico ricorda padre Gualberto Bormolini, missionario Comboniano nato sui monti di Livigno (Sondrio) e deceduto in Etiopia nel 1997, a cinquant'anni.
Ricordato per la sua bontà e timidezza, padre Gualberto venne ordinato sacerdote nel 1972. Nel 1974 partì per l'Etiopia, nel momento di passaggio dal regime feudale del Negus Selassié alla presa del potere da parte di militari marxisti. In un Paese impoverito dalla guerra e privo di fiducia nel futuro, il missionario si adoperò per infondere fiducia negli animi, educare al senso di responsabilità e aiutare la popolazione stremata dalla fame. Progetti agricoli, sostegno scolastico ma, soprattutto, annuncio del Vangelo alle comunità della zona di Teticcia, nel Sidamo, sono state le armi di padre Gualberto che, fedele al motto di San Daniele Comboni, voleva salvare l'Africa attraverso gli africani, che dovevano «rendersi capaci di fare da sé».
Riposa in una tomba scavata nella terra e circondata da un intreccio di bambù, nel cimitero della sua missione.

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