In Camerun l'acqua è abbondante, ma non è assolutamente potabile e accessibile per il 70% della popolazione. Manca completamente una rete idrica e un sistema di pozzi in grado di estrarla, controllarla e purificarla. Nelle città e nei villaggi le famiglie utilizzano l’acqua piovana o mandano donne a bambini con secchi di ferro o plastica ai pozzi a 4-5 km di distanza, a cui si accede spesso a pagamento. I problemi di salute derivanti dal consumo di acqua contaminata sono innumerevoli, comprese le malattie gravi, specie per i bimbi più piccoli.
Anche la Casa Famiglia San Francesco d’Assisi ad Okolà, nel Camerun centrale, si trova alle prese con la sfida di garantire l'accesso all’acqua potabile per i 30 piccoli ospiti.
Sono bambini di tutte le età, orfani o con problemi familiari, a cui dare sostentamento e istruzione. Suor Clara Zanatta, con l'aiuto di alcuni volontari italiani, ha recentemente realizzato per loro una piccola struttura al centro del villaggio, perché la precedente abitazione non era adeguata e si era in affitto.
Manca però ancora l'approvvigionamento idrico, perché si è cominciato a realizzare un pozzo, ma lo scavo non avanza per mancanza di risorse.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 106065 del 1 agosto 2024]
Un asilo e un doposcuola
Le Suore Domenicane vorrebbero dar vita a un asilo dove le mamme possano lasciare i figli più piccoli e un doposcuola per sottrarre i ragazzi più grandi alla strada.
[Idp 106055 del 1 luglio 2024]
Acqua viva per la scuola
Le Suore Domenicane della Beata Imelda, che gestiscono un istituto con sempre più giovani iscritti, chiedono un aiuto per costruire un pozzo a Balikumbat.
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