In Camerun l'acqua è abbondante, ma non è assolutamente potabile e accessibile per il 70% della popolazione. Manca completamente una rete idrica e un sistema di pozzi in grado di estrarla, controllarla e purificarla. Nelle città e nei villaggi le famiglie utilizzano l’acqua piovana o mandano donne a bambini con secchi di ferro o plastica ai pozzi a 4-5 km di distanza, a cui si accede spesso a pagamento. I problemi di salute derivanti dal consumo di acqua contaminata sono innumerevoli, comprese le malattie gravi, specie per i bimbi più piccoli.
Anche la Casa Famiglia San Francesco d’Assisi ad Okolà, nel Camerun centrale, si trova alle prese con la sfida di garantire l'accesso all’acqua potabile per i 30 piccoli ospiti.
Sono bambini di tutte le età, orfani o con problemi familiari, a cui dare sostentamento e istruzione. Suor Clara Zanatta, con l'aiuto di alcuni volontari italiani, ha recentemente realizzato per loro una piccola struttura al centro del villaggio, perché la precedente abitazione non era adeguata e si era in affitto.
Manca però ancora l'approvvigionamento idrico, perché si è cominciato a realizzare un pozzo, ma lo scavo non avanza per mancanza di risorse.
Per il pozzo servono 5.000 euro
[Idp 105021 del 1 febbraio 2021]
[Idp 104966 del 22 novembre 2020]
[Idp 104973 del 17 novembre 2020]
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