La situazione sanitaria è al limite: gli ospedali sono in tilt (non ci sono più posti letto, mancano personale, medicine, dispositivi, soprattutto respiratori) e si fa fatica a seppellire i cadaveri.
Questo succede a Manaus, poverissima capitale della regione amazzonica al nord del Brasile, allo stremo di fronte alla seconda ondata di casi da coronavirus che si è verificata a partire da gennaio. Il quadro si è aggravato sia per via della geografia di quest’area (si può arrivare solo in barca o in aereo), sia per le recenti mutazioni del virus dalle conseguenze ingovernabili.
Chi ha qualche risorsa prova a curarsi a casa comprando (a caro prezzo) le medicine.
Chi non ha risorse (oltre il 60% degli abitanti) non può far nulla contro l'avanzare della pandemia e, infatti, nella cinquantina di favelas urbane che circondano la città la situazione è drammatica.
Portano continuamente soccorso le suore Salesiane presenti a Manaus che, nonostante il rigido confinamento imposto dalle autorità, cercano di provvedere come possono distribuendo medicine, alimenti, materiale igienico-sanitario.
Uniamoci anche noi a loro in aiuto dei più vulnerabili: senzatetto, famiglie che non hanno cibo né condizioni igieniche e chi è rimasto senza lavoro.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 105803 del 21 ottobre 2023]
[del 1 ottobre 2023]
[Idp 105564 del 21 luglio 2023]
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