Il coronavirus in Brasile e in Amazzonia si accanisce sui più poveri.
Mentre in Europa e negli Stati Uniti il numero di casi da coronavirus sembra aver intrapreso – seppur lentamente – una curva discendente, in America Latina la situazione è in netto peggioramento. Sono a rischio soprattutto i settori più fragili della popolazione, tra cui spiccano le comunità indigene dell'Amazzonia dove l'esplosione dell'epidemia da Covid 19 è stata fortemente sottovalutata.
L'appello dei vescovi.
Lo hanno denunciato 65 vescovi della regione, esprimendo «estrema preoccupazione»
per il diffondersi della pandemia in aree in cui l'assistenza sanitaria territoriale è praticamente inesistente e gli ospedali (pochi e limitati ai grandi centri urbani, come Manaus e Belém) sono «al collasso», per cui «il tasso di mortalità è uno dei più alti nel Paese» e «molte persone, con evidenti sintomi della malattia, muoiono a casa».
Una pandemia apocalittica.
Dallo Stato di Amapà padre Paolo Zola descrive così la situazione in Brasile: «Medici e infermieri lavorano senza protezioni. Nei tre più grandi ospedali dello Stato manca tutto: letti, medicinali, flebo, sale di terapia intensiva. I malati sono sdraiati nei corridoi, sopra tavoli, sedie e anche cartoni».
Il missionario, fidei donum, chiede aiuto per i suoi parrocchiani più poveri nella città di Pedra Branca do Amaparì. Aiutiamolo ad affrontare l'emergenza coronavirus in Brasile e in Amazzonia.
[Scopri di più su don Paolo Zola, Fidei Donum in Brasile]
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[Idp 105803 del 21 ottobre 2023]
[del 1 ottobre 2023]
[Idp 105564 del 21 luglio 2023]
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