Sono padre Giuseppe Franzelli, comboniano, Vescovo emerito della diocesi di Lira in Uganda dove ho scelto di fermarmi per restare a vivere con la mia gente e dare loro una mano.
Tra le cose che più mi premono c'è l'aiuto alle persone malate di Aids, spesso sono donne anziane o donne rimaste vedove con attorno molti bambini. La condizione di malate non permette loro di lavorare e di mantenere bene i bambini.
Per questo abbiamo pensato, già qualche anno fa, ad un "Progetto Capre": ad ogni famiglia doniamo una capra gravida perché innanzitutto produca latte per i bambini, per chi è malato e anziano.
Poi, una volta nate le caprette, una di queste, già un po' cresciuta, viene riportata al Centro perché sia data ad altre persone che ne hanno bisogno.
Mons. Giuseppe Franzelli, 19 febbraio 2024
All'inizio era un po' titubante e invece ho visto che la cosa funziona perché, due delle cose più belle, sono l'onestà e l'impegno di questi beneficiari. Non tutti, è chiaro, ma nella maggior parte ridanno una capra al centro.
Partecipare al progetto ha fatto la differenza nella loro vita. Con due o tre caprei si alza il livello di vita di tutta una famiglia e le persone riconoscenti sanno di poter fare il bene di altre famiglie riportando una capretta svezzata.
E' quindi un progetto che raccomando vivamente. Distribuiamo le caprette poco prima di Natale e, anche se può sembrare irriverente, io penso che questo sia un po' il segno che Gesù arriva anche attraverso un capretta.
Mons. Giuseppe Franzelli
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