Il dramma, infatti, non ha colpito solo quelle nazioni di cui tanti missionari ci segnalano i ritardi nell'assistenza sanitaria, nello sviluppo economico e nei servizi educativi.
A fronte di questo c'è chi parla di complotti, chi invece di politiche ingannevoli che vogliono distrarre dalla comprensione dei veri problemi, chi infine pensa a qualche intervento punitore divino.
Mi viene in mente la domanda dei discepoli a Gesù, quando vedono un uomo cieco dalla nascita: «Signore, chi ha peccato, lui o i suoi genitori?». Gesù di fatto ignora la domanda, ma si dà da fare: opera per guarire il cieco.
Le tante lettere dei missionari che ci giungono da Paesi duramente colpiti dalla pandemia [Link] ci confortano per questo: nessuno punta il dito contro altri, mentre tutti sono impegnati a fasciare le ferite, a dare cibo a chi non ne ha, a consolare con il vangelo chi vive il dramma della perdita delle persone care. Continuando a sostenere l'opera di chi è in prima fila, anche noi, come Gesù, non ci perdiamo in discussioni e ci uniamo ai tanti buoni samaritani che prendono a cuore la sorte delle tante persone che rischiano di essere abbandonate a se stesse ai margini della strada.
Don Flavio Dalla Vecchia
Presidente di Cuore Amico
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