Bolivia: Un giaciglio per gli studenti

In continuità con l'opera di padre Remo Prandini, la comunità salesiana offre ai ragazzi la possibilità di accedere alla scuola, ospitando chi viene da lontano nel convitto, dove però mancano i letti. Facciamo la nostra offerta con generosità.

Arrivato nel 1975 padre Remo Prandini, missionario salesiano, ha percorso in lungo e in largo, in sella alla sua bicicletta, la vasta e sperduta area compresa tra il Rio Piray e il Rio Grande, nel cuore della foresta amazzonica. Per anni ha portato il Vangelo, istruzione ed educazione ai ragazzi campesinos, cercando di difendere i loro diritti e di creare in loro una coscienza civile. Ha proseguito con costanza e dedizione il suo impegno fino al giorno di Natale del 1986, quando è tragicamente annegato nel fiume in piena.

A raccogliere il suo testimone e a portare avanti la sua preziosa opera è oggi don Adolfo Mojica Paz, responsabile della missione salesiana di Sagrado Corazon, un piccolo paese che non si trova sulle cartine geografiche, a nord di Santa Cruz. Aiutato da due missionari laici, i coniugi Sergio e Silvana Vitali, negli ultimi anni il religioso è riuscito a realizzare numerosi progetti nella zona come ristrutturare una cappella, arredare una scuola materna, realizzare impianti idrici, sempre tenendo conto delle necessità dei vari villaggi. Una delle iniziative a cui don Adolfo tiene di più è la scuola superiore che offre ai ragazzi una formazione agricola oppure una formazione umanistica. «Il problema è che molti giovani abitano troppo lontani per riuscire a frequentare con regolarità le lezioni», spiega don Adolfo. «Per questo stiamo costruendo un convitto maschile in grado di ospitarli». L'edificio è quasi ultimato, ora servono una ventina di letti per completare l'arredo.

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