Uganda: Giuliano Consoli

Video intervista a Giuliano Consoli, agronomo e fidei donum della Diocesi di Brescia in Uganda

Mi chiamo Giuliano Consoli e nel 1984 sono partito per l'Uganda dove ho sviluppato l'agricoltura dall'auto-sostentamento e per il commercio. Credo sia molto importante che la gente produca localmente, possa immagazzinare e vendere i prodotti agricoli senza svenderli ai mercanti che li portano fuori regione.

Mi chiamo Giuliano Consoli e nel 1984 sono partito per l'Uganda dove abbiamo sviluppato l'agricoltura dall'auto sostentamento ma anche la produzione per il commercio.
Nel 1987 mi sono sposato con una ragazza del posto per cui ho anche una famiglia karimojong. Con Anna abbiamo più o meno 25-30 bambini a carico più o meno piccoli.
Nel frattempo ho aderito in Italia al Rinnovamento dello Spirito e ho interpellato l'ufficio missionario per cui sono stato inglobato come fidei donum in prestito alla Diocesi di Moroto dove coordino le attività del Rinnovamento dello Spirito e dei gruppi di preghiera.
Ma naturalmente per sostenere una famiglia così grande dovevo fare ancora un po' di più per cui ho continuato l'attività agricola, sono riuscito ad acquistare un po' di terreni e qualcuno mi ha aiutato anche a procurarmi dei trattori che purtroppo sono super obsoleti adesso ma comunque pian piano teniamo duro per continuare. La mia presenza è importante anche come come esempio per gli altri Agricoltori, per sostenerli anche a livello di idee di nuove coltivazioni e così via e alla sicurezza alimentare.
Credo molto alla sicurezza alimentare perché ho lavorato affinché la gente producesse localmente. Ma la produzione non basta perché nel momento in cui tu produci bisogna anche avere capacità di immagazzinare prima che i soliti mercanti vengano comprino e la portino fuori dalla regione. Soprattutto nella zona del nord Karamoja comincia a esserci fame.
Con lo Svi avevamo costruito dei anche dei silos che dovevano servire immagazzinare cibo per poter sopperire soprattutto nelle zone dove veramente la gente comincia a partire la fame.
Per questo sono venuto da Cuore Amico: se è possibile darci una mano in modo che se avessimo questi silos e anche le attività che vogliamo continuare di formazione agli agricoltori che magari li aiuta anche a superare i cambiamenti climatici e guardare con più fiducia al futuro. E' un piccolo seme che possiamo buttare insieme. Come agricoltore dico i semi cerchiamo di buttarli nella terra che sia fertile per cui, Speriamo!
Giuliano Consoli

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