In Italia, nell'ottobre 2020, è stato firmato un accordo per il cessate il fuoco tra il governo sud sudanese e le forze ribelli che si combattono dal 2013 in un cruento conflitto etnico. Si è riaccesa così la speranza in una pace più duratura delle precedenti. In quella occasione sono riecheggiate le parole di papa Francesco che ha invitato le parti in guerra a concentrarsi «su cosa unisce e non su cosa divide».
La scuola è lo strumento indispensabile dal quale partire per ricostruire il tessuto sociale del Paese. La pensano così anche il vescovo della Diocesi di Malakal, mons. Stephen Nyodho, e padre Christian Carlassare, missionario comboniano che lo affianca in questo momento post conflitto.
Non è affatto semplice: a Malakal, una delle principali città del Paese, ci sono tre scuole e bisogna pianificare anche la riapertura di piccole scuole elementari nelle 15 parrocchie del territorio diocesano, grande più di mezza Italia.
I danni subiti a causa della guerra sono certamente ingenti ma, visto che le scuole sono chiuse a causa del Covid-19 (anche quest'ultimo anno scolastico è completamente saltato) si possono acquistare i materiali necessari a chiudere le crepe, riparare i tetti, ridipingere, rimettere porte e finestre.
Non bisogna perdere tempo: formare le giovani generazioni e plasmarle ai valori universali della pace e della tolleranza è certamente un obiettivo per il quale vale la pena di affrettarsi, e Cuore Amico è dalla loro parte.
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Un aiuto per i giovani diabetici[Idp 104999 del 1 marzo 2023]
La ricerca della Pace in Sud Sudan[Idp 105620 del 19 dicembre 2022]
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