Le donne guardano il mondo perché abbia vita. La ricorrenza annuale della Giornata internazionale dei diritti della donna è anche per Cuore Amico uno stimolo a mettere in luce la situazione precaria e opprimente di tante giovani, spose, madri e anziane, a livello legislativo, sociale ed economico, in numerose nazioni.
Ci aiutano in questo i messaggi e le richieste di aiuto che ci giungono da ogni parte del mondo, soprattutto da suore e da laiche impegnate ad assistere le donne, in particolare le mamme sprovviste di cure sanitarie adeguate, a istruire bambine e ragazze perché possano diventare protagoniste della costruzione della società in cui vivono, a liberare dalla schiavitù donne sfruttate in vario modo.
Sostenendo il loro lavoro, accogliamo l’invito di Papa Francesco che, in occasione della Giornata mondiale della pace, ha esortato a promuovere le madri e a proteggere le donne, perché è spesso contro di loro che si scaglia la «violenza che insanguina le nostre case, le nostre famiglie e la nostra società».
L’emergenza sanitaria ha messo in luce l’impellente necessità di avviare una rigenerazione del nostro modello di sviluppo verso un modello più giusto, più solidale e sostenibile nei confronti di ciò che rappresenta la fonte della vita per eccellenza.
Guardando alla Madre di Gesù, il Papa afferma: «Le donne guardano il mondo non per sfruttarlo, ma perché abbia vita: guardando con il cuore, riescono a tenere insieme i sogni e la concretezza».
Riconoscendo quella particolare vocazione alla cura che, in quanto educatrici, sono capaci di trasmettere, saranno motore di trasformazione, garanzia del rispetto di autentici valori umani.
Papa Francesco in più occasioni si è soffermato sul protagonismo femminile nella famiglia e in ogni ambito sociale, politico ed ecclesiale. «Una conquista per la donna è una conquista per l'umanità intera»
Promozione della dignità di ogni persona umana, solidarietà con i poveri e gli indifesi, sollecitudine per il bene comune, salvaguardia del creato. Sono essenziali per imprimere una rotta comune al processo di globalizzazione e contrastare la cultura dello scarto. «Ciò sarà possibile solo con un forte e diffuso protagonismo delle donne, nella famiglia e in ogni ambito sociale, politico e istituzionale». Ha iniziato dal primo giorno del nuovo anno 2021 papa Francesco a rimarcare il ruolo della donna nella chiesa e nella società, con il Messaggio per la 54esima giornata mondiale della pace.
Ma è tornato più volte su questo tema. L’8 marzo 2019, nell'udienza a una delegazione dell'American Jewish Committee, Francesco si soffermava sul “contributo insostituibile della donna”.
«La donna è colei che fa bello il mondo, che lo custodisce e mantiene in vita. Vi porta la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. La pace è donna».
Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 1° gennaio 2020, il papa ricordava come “la rinascita dell'umanità” sia “cominciata dalla donna”. «In Dio ci sarà per sempre la nostra umanità e per sempre Maria sarà la madre di Dio. Da lei, donna, è sorta la salvezza e dunque non c'è salvezza senza la donna. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna». Francesco concludeva con queste parole: «Quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l'umanità intera».
Per approfondire: Giornata Internazionale della donna
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