La Mongolia è un Paese dalle ampie steppe, uno Stato stretto tra Cina e Russia, dove i cristiani sono una minoranza rispetto alla popolazione di tradizione buddista. Ad affrontare con la gente del posto povertà e rigidità del clima in Mongolia è presente un avamposto missionario. Infatti a Ulan Bator, capitale del Paese, nella quale sono presenti edifici che ricordano l'occupazione sovietica e gher, tradizionali abitazioni in feltro dei pastori, le Figlie di Maria Ausiliatrice (Fma) gestiscono una piccola scuola elementare e un asilo nido. Siamo nel sobborgo di Orbit, uno dei più poveri della città, abitato da chi ha lasciato la tradizionale vita dedita alla pastorizia nella speranza di un lavoro e una vita stabili.
[Scopri l'opera di Suor Adriana Bricchi in Mongolia].
«A differenza dei Paesi dell’Africa, dove povertà e malattie sono determinate anche dal clima torrido, qui da noi, invece, è il freddo a rendere difficile la sopravvivenza di molti» ci scrive suor Adriana Bricchi, unica suora italiana. «È quindi necessario poter accogliere i bambini a scuola, non solo perché possano imparare, ma anche perché trascorrano parte della giornata al caldo». Vivere in Mongolia, soprattutto per chi si trova in condizioni di estrema povertà è tutti i giorni una sfida contro il clima rigidissimo.
Ultimamente il governo ha proibito che le due attività educative (asilo nido e scuola elementare) si svolgano nello stesso edificio, imponendo la costruzione di un nuovo asilo nido entro fine 2020.
Da qui l’accorato appello di suor Adriana a Cuore Amico: «Se entro fine anno non costruiamo un asilo nido dobbiamo abbandonare tanti bambini al gelo di un inverno che non perdona. Aiutateci e la Divina Provvidenza ricompenserà con salute, gioia e benessere».
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