Una missione che ricorda un passato epico e pionieristico negli angoli più sperduti del pianeta. Siamo in India, stato del Kerala, distretto e diocesi di Kannur. La missione della Società dei Figli Canossiani della Carità di Malayampady si trova in una zona remota, sperduta nella foresta.
«Cinquant'anni fa fu costruita una chiesa ma da quarantotto non ci sono più stati sacerdoti e si celebra la messa solo una volta al mese» racconta negli uffici di Cuore Amico padre Shyam Prasad. «Qui non ci sono trasporti pubblici e i ragazzi per andare a scuola devono fare anche dodici chilometri a piedi. Non c'è neppure assistenza medica perché l'ospedale più vicino, molto costoso, è a dieci chilometri e i presidi sanitari più piccoli si trovano nel raggio di 45 chilometri».
A farne le spese, sono, da un lato, i bambini che spesso, a causa della cattiva condizione delle strade, non possono raggiungere la scuola. Dall'altro, gli ammalati che sono costretti a rinunciare alle cure mediche in ospedale.
Per risolvere il primo problema i Canossiani vorrebbero attivare nel villaggio un “doposcuola” complementare alla scuola quando questa diventa irraggiungibile, attivando corsi di inglese, di musica e di altre materie fondamentali.
L’acquisto di un fuoristrada servirebbe, invece, a trasportare i malati all'ospedale e portare generi di conforto alle famiglie messe in ginocchio dalla pandemia da Covid-19.
Due iniziative che, con un piccolo contributo di generosità, potrebbero cambiare la vita di questo villaggio.
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