Da più di un anno, però, la sveglia non ci è stata data da annunci positivi, ma da reiterate chiusure e tensioni provocate da una pandemia che non ha risparmiato nessuno, neppure quei Paesi che hanno un sistema sanitario all’avanguardia. Una sveglia che mostra come siamo tutti interconnessi in questo mondo, e non solo perché abbiamo veloci mezzi di trasporto o strumenti informatici sempre più perfezionati.
Tutto questo porta a ipotizzare nuove chiusure, non solo per motivi sanitari: chiusure mentali, con le quali ci si illude di potersi salvare da soli creando isole felici; illusione già ben presente prima di questa sveglia, come tanti – anche missionari – denunciavano, e le loro parole hanno ora risonanza nei tanti appelli del Papa attuale.
Paolo prosegue:
«Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà».
È questo il sonno da cui ci deve svegliare la Pasqua, quell’indifferenza che ci porta a negare la sofferenza che ci sta accanto e ci circonda, quella concentrazione su sé stessi che ci fa voltare lo sguardo a chi lungo la strada vediamo affranto, colpito o ferito.
L'annuncio del Risorto, «colui che è morto amando i suoi fino alla fine» (Gv 13,1), risvegli in noi la consapevolezza che il seme del bene produce frutti impensabili.
Buona Pasqua
Don Flavio Dalla Vecchia Presidente di Cuore Amico
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