Una vita per gli altri: padre Ugo De Censi
Tanti sono stati e sono i missionari presenti in America latina, esempi di santità diffusa, religiosi e laici conquistati dalle verdissime, immense e intricate foreste dell’Amazzonia e dalla maestosa dorsale montuosa del lato occidentale, con le montagne sferzate da un vento freddo, campi lavorati con fatica che regalano solo patate, cipolle, un po' di grano. Paesaggi bellissimi e ovunque una povertà desolante. Uno di loro, padre Ugo De Censi, classe 1924, una vocazione missionaria per tanto tempo sognata e dal 1976 realizzata in Perù, a Chacas, è riuscito persino a fondare un movimento di volontariato che, nel 2017, ha compiuto 50 anni di attività e di missione: l'Operazione Mato Grosso (Omg).
L’avventura dell'Omg
Dal 1967 moltissimi sono i giovani e le famiglie che aderiscono all’Omg e si innamorano della missione. Lavorano per i poveri, chi in Italia, chi direttamente in Ecuador, Perù, Bolivia, Brasile, nelle “Case di Don Bosco” nate per accogliere ragazzi orfani o abbandonati che imparano un mestiere artigiano. Soprattutto si vive di carità e si educano i campesinos (i contadini che abitano le Ande) secondo lo stile cristiano e salesiano dell’Oratorio.
Cuore Amico ha seguito dagli inizi l'avventura di padre Ugo e dell'Omg, assegnando al sacerdote il Premio Cuore Amico nel 1992.
La Città dell’Amicizia
Questo missionario tenace, “montagnino”, che lo stesso papa Francesco ha voluto incontrare durante il suo recente viaggio in Perù e che vuole «far arrivare tutti a Dio con il lavoro, la fatica, le gambe, le mani e i piedi», ha avviato nel 2015 un nuovo progetto: la Città dell’Amicizia che sta sorgendo all'interno della baraccopoli di Chimbote, città del centro-nord del Perù.
Collocata in un'area completamente desertica, questa sterminata periferia fatta di capanne di paglia è popolata da migliaia di campesinos e peones che scappano con le famiglie per sfuggire alla povertà in cerca di una vita migliore. Le baracche sono prive di servizi di base: mancano acqua, luce e servizi igienici. Le condizioni di vita sono durissime: i casi di colera sono sempre più frequenti e, a causa della persistente miseria e della mancanza di igiene, la mortalità infantile nella baraccopoli è altissima.
Acqua per la baraccopoli
Padre Ugo ha scritto nei mesi scorsi una lettera a Cuore Amico, recapitata dai volontari Omg Bruno e Celeste, di cui riportiamo in questa pagina i brani più salienti. Il missionario chiede di intervenire per sostenere la costruzione di due pozzi nella bidonville di Chimbote. Per realizzarli occorre avere una trivella che Bruno e Celeste faranno arrivare a Chimbote perché la gente della baraccopoli nel deserto possa avere acqua potabile.
Scrive padre Ugo: «La mia riconoscenza accoglietela ora che sono molto vicino alla morte. Desidero con tutto il cuore che sia il Signore Dio a ricompensarvi. Per questo ogni giorno dico la Santa Messa e ricordo voi che siete i benefattori e cercate di fare conoscere e conquistare il cuore delle persone che vogliono far qualcosa per “parlare di Dio” non con la bocca, ma regalando con sacrificio».
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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