Cuore Amico

Benin: L'Ospedale di Tanguiéta in grave crisi

Fra Fiorenzo Priuli è medico, missionario dell'ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, in Africa da oltre 50 anni. Da 30 dirige l'Ospedale di Tanguiéta che ha urgente bisogno di aiuto e ci chiede di adottare un letto!


medico chirurgo missionario
Cuore Amico vuole continuare a sostenere i malati di fra Fiorenzo

 

L'ospedale di Tanguiéta nel Benin, diretto da 32 anni da Fra Fiorenzo Priuli, medico e chirurgo in Africa da oltre 50 anni, missionario camilliano, si trova in una zona inospitale al confine con vari Stati dell'Africa Occidentale, al servizio della poverissima popolazione. Questa zona a nord del Paese è di difficile accesso e dal clima estremo: caldo torrido e umido alternato a periodi di siccità. Come chirurgo, Fra Fiorenzo è al servizio continuo e instancabile di malati di ben quattro Stati: oltre che dal Benin, all'ospedale giungono pazienti da Togo, Burkina Faso e Niger. L'area dell'ospedale è impervia, i collegamenti difficili, la povertà dilagante.


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L'Hôpital Frères de St. Jean de Dieu (questo il nome ufficiale dell'Ospedale) conta oggi 415 letti per i ricoveri e per gli interventi chirurgici, ma non si può pensare che la situazione in cui opera sia paragonabile a quella dei nostri ospedali: terribili malattie, da noi sconosciute o quasi, spesso in fase avanzata, come anemia da malaria, tifo, Aids, complicazioni da parto, conseguenze della malnutrizione, rendono l'attività dei sanitari un’impresa sovrumana e disperata. I malati non hanno soldi per pagare neanche il minimo contributo, le medicine vengono date gratis, i parenti spesso non si possono permettere le spese del funerale.


Una delle esigenze più acute dell'ospedale è la necessità di curare i lungodegenti, una situazione che assorbe molte risorse. Per questo fra Fiorenzo lancia ai benefattori di Cuore Amico un'idea innovativa, che ha voluto chiamare “Adotta un letto”.


Medico chirurgo in Benin
Fra Fiorenzo Priuli in sala operatoria.

Il motivo è semplice: a causa dei tanti bambini colpiti da malaria e malnutrizione che arrivano all'ospedale in stato di estrema gravità e necessitano di molte trasfusioni di sangue, dei tanti malati di Aids allo stato terminale che necessitano di ospedalizzazione e accompagnamento alla morte, dei malati di tifo con perforazione intestinale che devono essere operati e lasciati con addome aperto, un letto può venire occupato per lungo tempo da un malato, soprattutto se si tratta di un paziente che viene sottoposto a diversi interventi chirurgici che richiedono giorni o settimane di terapie.


Per affrontare questi problemi ha chiesto a Cuore amico di adottare un certo numero di posti letto, con un costo di 15 euro al giorno. Sosteniamo i malati di Tanguièta!


Fra Fiorenzo si augura di vedere “adottati” da Cuore Amico 10 letti sui 415 in forze all'ospedale di Tanguiéta. Sarebbe un grande aiuto e un sollievo per l'ospedale e per la possibilità di recupero dei ricoverati!


Fra Fiorenzo Priuli è al servizio instancabile di malati di ben quattro Stati: oltre che dal Benin, all’ospedale si rivolgono infatti pazienti anche dal Togo, dal Burkina Faso e dal Niger. Nel corso della sua ultima visita a Cuore Amico, a ottobre 2021, ci ha informato sull'andamento dei lavori di ampliamento dell'ospedale di Tanguiéta e ci ha presentato una richiesta di aiuto: Chi può, adotti un letto dell'ospedale.



pazienti

Leggi qui di seguito mese per mese gli aggiornamenti sulla situazione a Tanguiéta



Novembre 2022
Amici carissimi di Cuore Amico, è stato per me un anno difficile, con molte preoccupazioni per la gestione dell’ospedale di Tanguiéta e per la mia salute che mi ha messo duramente alla prova. Mi sto lentamente riprendendo e mi corre l’obbligo di ringraziarvi per la vostra vicinanza ai malati del Saint Jean de Dieu che non cessa di stupirmi.
Sono grato al Signore per tante cose: curare chi soffre, far nascere bambini, aiutare a dare la vita e custodirla, è per me un privilegio incomparabile.
È una vocazione divina, perché generare vita buona per altri è azione di Dio che, nella Sua sconfinata bontà, rende partecipi della Sua opera.
Sono immensamente grato anche perché so che posso sempre contare
su Cuore Amico e sui suoi benefattori. Le necessità e i problemi purtroppo non mancano e continueranno anche in futuro, ma è bello sapere che, per ogni problema che si possa presentare, tanti sono i cuori generosi che vi possono porre rimedio.
Con la stessa fiducia con cui gli ammalati si affidano al nostro ospedale di Tanguiéta, così anch’io mi affido a voi, perché la vostra preghiera e il vostro affetto continuino a darmi la forza e la determinazione per portare avanti la bella missione che il Signore ci ha affidato. Con affetto.

Fra Fiorenzo, O.H.




Aprile 2022

«Cari amici,
Nelle scorse settimane l’ospedale Saint Jean de Dieu ha ricevuto la visita di un ortopedico francese, il dott. Hervé Colin che, malgrado i rischi del momento, ha accettato di venire a Tanguiéta per aiutarci ad operare alcuni pazienti con anche coxartrosiche.
È un problema che si manifesta in un’alta percentuale di persone che hanno la drepanocitosi, una malattia del sangue che ha avuto origine in Africa, in zone in cui era molto presente la malaria. È molto dolorosa e può provocare emboli, per cui le persone affette non possono camminare, né sedersi, se l’anca e le ginocchia sono embolizzate e degenerano.
L’intervento è molto delicato e chi ne è colpito è, spesso, gente che non ha molte possibilità economiche e non potrebbe permettersi di pagare la protesi che viene impiantata.
Il dott. Colin ha operato gratuitamente decine di giovani molto sofferenti impiantando protesi di alta qualità, dal costo elevato.
Colgo l’occasione per ringraziarlo e per rimarcare l’impegno del nostro ospedale a curare tutti, che abbiano soldi o no, che siano cristiani o no. Per noi è un imperativo curare chi bussa alla nostra porta, malati e bisognosi: dobbiamo e vogliamo privilegiarli e fare in modo che si sentano ben accolti e curati con amore, e sempre rispettati.
Se facciamo tutto questo è anche grazie a voi, ed è per questo che non mi stanco di dirvi grazie!».

Fra Fiorenzo, O.H.


Marzo 2022

«Cari amici,
in queste settimane (siamo a fine gennaio) stiamo vivendo situazioni di tipo politico e sanitario che influiscono sulla vita dell’ospedale Saint Jean de Dieu di Tanguieta. Al confine ci sono stati subbugli con i jihadisti, e questa situazione ha determinato la riduzione dell’afflusso di persone verso l'ospedale. E oltre alla persistente povertà, per cui non si hanno mezzi per pagare le cure, un'altra ragione per cui la gente non viene in ospedale è la paura.
Grazie poi al clima terribile di questo periodo, Covid e altre virosi stanno aumentando. In particolare, in questi giorni, sono alle prese con la febbre di Lassa, una malattia emorragica molto contagiosa: chi si ammala, se non curato rapidamente e con i medicinali appropriati, muore. Anche la meningite sta aumentando moltissimo, e le spese per coprire la terapia antibiotica e gli altri farmaci occorrenti oltrepassano, sovente, le capacità finanziarie delle famiglie. Il nostro “centro contagiosi” che era concepito essenzialmente per la tubercolosi e per le meningiti già in via di guarigione, sta accogliendo molti ammalati di covid e di febbre emorragica di Lassa. Queste malattie rappresentano una preoccupazione e un impegno finanziario pesante per tutto l’ospedale, perché i risultati sono buoni solo se le terapie, assai costose, cominciano presto e sono fatte nelle migliori condizioni possibili. Vi ringrazio sempre perché mi ascoltate, mi date fiducia e anche una mano a coprire queste spese».

Fra Fiorenzo, O.H.




Febbraio 2022

Cari amici, ringrazio Cuore Amico dell'opportunità che mi si dà per parlarvi dei malati in terra d'Africa e delle loro difficoltà d'accesso alle cure mediche. Da più di 50 anni ho la gioia di curare giorno e notte centinaia di migliaia di persone, membra sofferenti del Cristo che lui mette sulla mia strada e sulla strada di chi lavora con me nell’ospedale di Saint Jean de Dieu a Tanguiéta.
Due anni fa lanciai da Cuore Amico un appello per la realizzazione di un nuovo pronto soccorso che comprendesse anche un ambulatorio odontoiatrico e una farmacia per l'ospedale di Tanguiéta.
La vostra risposta fu molto positiva, tanto che i lavori di ampliamento sono iniziati e stanno proseguendo bene. Penso che entro qualche mese la parte muraria sarà completata.
Nel 1970, quando questo presidio è nato, era un piccolo ospedaletto nella savana che disponeva di 82 letti. Oggi, che di letti ce ne sono 420 e i pazienti ospitati sono almeno 450, tante sono ancora le sfide da affrontare.
La prima è contro i pregiudizi: molti sono infatti coloro che, per curarsi, fanno ancora ricorso ai guaritori locali o acquistano per strada da imbroglioni, e a caro prezzo, medicine false o scadute.
Solo dopo aver provato la loro inefficacia, rimasti senza mezzi, all'aggravarsi delle condizioni (arrivano in ospedale moribondi e bisognosi di cure intensive) vengono a bussare alle nostre porte.



La crisi dovuta al Covid

L'arrivo dell'epidemia da Covid-19 ha causato una profonda crisi finanziaria nel nostro ospedale anche se, di per sé, la malattia non ha fatto grandi disastri: in due anni, infatti, ci sono state una quindicina di vittime (ammalati arrivati in ospedale all'ultimo momento). La gente però, sempre a causa dei pregiudizi, ha paura di farsi curare nelle strutture mediche, per cui la situazione sanitaria generale è grave, perché il Covid sta facendo migliaia di morti.
Purtroppo, per limitare gli ingressi in Benin tutte le frontiere degli Stati confinanti da cui provenivano molti malati, sono state chiuse (quelle con il Togo, Burkina, Mali, Nigeria). Anche il sud del Paese è rimasto tagliato fuori, per cui all'ospedale non arrivano più malati per farsi visitare e per prepararsi agli interventi chirurgici.
Ciò ha causato un crollo nella situazione finanziaria dell'ospedale e rende molto difficile dare assistenza a tutti i pazienti ricoverati, acquistare i farmaci più urgenti e salvavita e, anche, pagare gli stipendi alla fine del mese.

Aiutateci a far vivere l'ospedale!

Dona ora

Noi, che siamo a contatto con i malati, ci impegniamo ad accogliere ogni giorno tutti coloro che si presentano in ospedale rispettandone le convinzioni di ogni tipo e, soprattutto, le possibilità: il malato e il bisognoso devono sempre essere accolti e assistiti. In queste condizioni, però, ci troviamo in seria difficoltà: l'ospedale non può funzionare senza medici e infermieri, e i fornitori non concedono dilazioni. Ecco perché, conoscendo da tempo la vostra vicinanza e confidando ancora nel vostro aiuto, mi rivolgo oggi a voi: adottate un letto dell'ospedale di Tanguiéta, sostenetene almeno una decina. Dateci una mano a curare questa povera gente!
Fra Fiorenzo Priuli, O.H.


Progetto completato. Grazie ai benefattori!

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Id progetto: 103836 | Aggiornato il 1 novembre 2022  da F. Tagliaferri   email | modifica | permalink



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