Sulla Cordigliera delle Ande, dove le cime maestose delle montagne sfiorano il cielo, vivono sotto la soglia di povertà (con meno di un dollaro al giorno) piccole comunità di contadini e pastori, indigeni quechua. Hanno a disposizione poca terra che coltivano a fatica, a causa delle condizioni climatiche: siccità, vento e freddo rendono infatti molto difficoltoso il loro lavoro. Per far da mangiare (e scaldarsi) utilizzano legna come combustibile, inserita tra due pietre su cui si poggiano due tondini di ferro. Sopra, la pentola che cuoce la zuppa di verdure e patate, unico pasto della giornata. Sono soprattutto gli anziani che devono occuparsi di tenere acceso il fuoco, cercando tutto il giorno la legna necessaria e stando al focolare per evitare che si spenga. Questa condizione è diffusa nei villaggi nelle zone di Chimborazo, Bolivar e Cotopaxi, dove la vegetazione è sempre più scarsa e il modo di cucinare riempie le capanne di fuliggine e crea nelle persone malattie alle vie respiratorie e agli occhi.
Il Fondo ecuadoriano populorum progressio (Fepp), fondazione privata con finalità sociale voluta dalla Conferenza episcopale ecuadoriana che si prodiga per lo sviluppo del territorio, ha studiato una soluzione che consentirebbe agli anziani e alle loro famiglie di cucinare e scaldarsi senza sprechi. Si tratta di realizzare nelle capanne delle “cucine economiche” fatte di ghisa e mattoni refrattari. Chi aderisce al progetto deve impegnarsi a piantare almeno cento alberi attorno alla sua capanna. Bepi Tonello, referente del Fepp e Premio Cuore Amico 2014, è garante dell’iniziativa e chiede a Cuore Amico un contributo per aiutare i “nonni” campesinos a vivere meglio, con più calore ambientale e umano.
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Id progetto: 103710 | Aggiornato il 30 settembre 2017
da Redazione Cuore Amico 
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