Presenti in India da molti anni, nel 2009 gli Oblati di San Giuseppe hanno avviato una missione a Baihatta, nella regione di Assam. In un territorio in cui prevalgono induisti e islamisti, sono piano piano riusciti a ottenere la fiducia della popolazione locale grazie alle opere sociali. Dopo aver attivato un servizio di doposcuola, i missionari si sono resi conto della precarietà e della discontinuità del sistema educativo. «Fin da piccoli i ragazzi lavorano in ambito agricolo e nelle piccole attività commerciali», spiega padre George Sunil Kallarakal, «guadagnano qualche soldo e a loro basta. Quando crescono, però, non possono accedere ad altri impieghi più qualificanti, restando in condizioni di miseria e spesso anche vittime della criminalità».
All'interno di capanne fatte di bambù e di foglie i religiosi hanno avviato una scuola per i bambini più poveri, provenienti da famiglie di contadini e dalle caste inferiori. Con il forte vento e la pioggia tipici di queste parti, però, le fragili strutture spesso si danneggiano, costringendo a sospendere le lezioni e arrecando molti disagi.
I sacerdoti vorrebbero costruire un edificio permanente di mattoni in grado di ospitare tutte le classi, «con l'obiettivo di promuovere la dignità umana attraverso l'educazione e il sostegno spirituale», ci dice padre George.
Padri Giuseppini, 22 giugno 2017
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