Etiopia: Un ostello chiamato speranza

A Konto, nell'area di Soddo, le suore Missionarie Francescane di Nostra Signora gestiscono un ostello che forma giovani infermiere per curare il tracoma e la malaria nei villaggi. Hanno bisogno di un aiuto per accogliere le cinquanta ospiti.

L'Etiopia è uno di quei Paesi in cui la gente rischia di dimenticare che cosa significhi la parola pace. Dopo gli infiniti conflitti del passato, la guerra è riesplosa, prima con gli scontri regionali nel Tigray e, recentemente, con la guerra civile che coinvolge una coalizione di etnie contro il governo di Addis Abeba. Uno stato di emergenza che alimenta la violazione sistematica dei diritti umani e, in alcuni casi, le operazioni di pulizia etnica.
Nell'area di Soddo, nell'omonimo Vicariato apostolico, le suore Missionarie Francescane di Nostra Signora hanno costruito a Konto un ostello per ospitare le ragazze che, frequentemente, non possono andare a scuola e sono costrette a matrimoni precoci o combinati.

Alle circa cinquanta ospiti le suore, che sono formatrici, insegnanti e educatrici, forniscono un'istruzione e una formazione soprattutto in campo infermieristico, con la concreta speranza che possano tornare nei rispettivi villaggi per dare vita a piccoli dispensari o a un'assistenza nelle singole capanne.
La formazione si concentra in particolare sulla cura del tracoma, un'infezione agli occhi molto diffusa nella zona che porta i bambini alla cecità.
L'obiettivo è lanciare una campagna di igiene e di sensibilizzazione ma anche di coinvolgerle nella diffusione del vaccino contro la malaria. Per ospitare queste ragazze che potranno scrivere una pagina di speranza in un Paese in ginocchio, le suore hanno bisogno di un aiuto concreto per le spese della struttura. Possiamo aiutarle a investire su queste nuove generazioni?

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