Ha 73 anni e, dal 1968, è missionaria in Sud America. Dal 1994 è a Quito, in Ecuador. Nel Barrio Carcelen, quartiere periferico e molto esteso di questa grande città, suor Rina Amaini svolge la sua opera insieme a un'altra consorella. È un quartiere che si è venuto formando fra le gole delle montagne intorno a Quito, circa 30 anni fa. Le famiglie di indigeni afro-ecuadoregni e meticci che vivono qui si sono spostate dalle montagne circostanti in cerca di una vita migliore. Gli adulti passano tutta la giornata in città e, solo a tarda sera, tornano nelle loro baracche.
È necessario quindi trovare il modo per aiutare i figli di queste persone che crescono in totale assenza dei genitori.
Suor Rina Amaini
La parrocchia è il luogo privilegiato in cui suor Rina accoglie bambini e ragazzi: fa loro catechesi, anima momenti di preghiera, insegna la condivisione, l'amicizia e il rispetto attraverso attività formative e ricreative.
Inoltre occorre anche dar loro da mangiare: un pasto caldo almeno due volte alla settimana non può mancare, anche perché può essere una delle poche occasioni di nutrirsi.
È dura rispondere ai bisogni educativi in questa realtà di vita, ma suor Rina, con il sorriso sulle labbra che non la lascia mai, è sempre a disposizione per accogliere, stimolare e far crescere i giovani secondo i valori cristiani, in aderenza al carisma della sua congregazione [Link].
Suor Rina chiede un aiuto per poter sostenere 100 bambini.
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