Questo ospedale è un importantissimo presidio sanitario in piena foresta equatoriale, in un contesto isolato dove la popolazione, che vive in situazioni di estrema precarietà lottando quotidianamente per la sopravvivenza e per una manciata di riso, non può permettersi le medicine e le cure necessarie, neppure le più basilari.
Negli ultimi anni la situazione sanitaria è peggiorata. I giovani sono costretti a lavorare, sfruttati e in condizioni pessime, nelle miniere di diamanti, ammalandosi frequentemente di malattie polmonari.
Il malessere e lo stress derivante dalla precarietà e dall’incertezza per il domani e le povere abitudini alimentari, hanno fatto aumentare notevolmente i malati cardiopatici, soprattutto tra i giovanissimi. Molti in ospedale sono i ricoverati tra i 13 e 20 anni, spesso con scarse possibilità di sopravvivenza.
Vista la totale assenza nella provincia di ospedali e medici specializzati su queste malattie, i Missionari della Consolata hanno deciso di aprire un reparto di cardiologia in grado di ospitare 24 pazienti. La struttura è stata realizzata. Ora servono 24 letti metallici con manovella e materassi.
«Come missionari siamo chiamati a essere portatori di speranza. Quella speranza che è la tenera ala che sostiene la nostra Fede, speranza che ci fa credere nei sogni di altre persone, sogni che non possono spezzarsi in giovane età per mancanza di cure».
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