Camerun: Mons. Christophe Zoa

Saluto tutti e vorrei ringraziarvi per l'aiuto che spesso ci date. Noi siamo qui per tendere ancora la mano, perché abbiamo situazioni preoccupanti soprattutto per quanto riguarda le ragazze madri. Queste ragazze sono madri come tutte le altre ma non sono sposate.
Quindi hanno tutta la responsabilità della loro persona, con il marito che è assente, e i bambini dipendono solo da loro. Quindi devono occuparsene.
Sentono anche la pressione delle famiglie perché da noi è sempre il padre che prevale sulla madre e loro vivono male questa situazione.
Quindi come aiutarle ad uscirne?
Noi vogliamo aiutarle nella loro condizione attraverso l'educazione, la formazione, le opere sociali.

Come aiutare le ragazze madri?
Le educhiamo alla cittadinanza perché conoscano i loro diritti perché c'è ancora distanza tra i nostri diritti civili e la vita in casa con la famiglia e la tradizione.
Quindi, quando le difendiamo evitiamo che la tradizione diventi causa di abuso e cerchiamo di aiutarle dando educazione.
Le aiutiamo anche ad assimilare stili di vita e attitudine per piccole attività, pensiamo, ad esempio, alla produzione di sapone
Quando hanno imparato, possono farlo in casa e risparmiare denaro ma possono anche venderlo e guadagnare un po' di soldi.
Questo permette di crescere i bambini nutrirti e anche educati.
Quando i loro figli non sono istruiti diventano delinquenti, vanno in città e poi tentano l'emigrazione. Ce ne sono anche molti qui che tentano di emigrare per mare.
... Vogliamo intervenire alla fonte della famiglia per aiutarla a stabilizzarsi.
Aiutiamo anche queste donne a proteggersi dalle malattie, che da noi sono molto diffuse, insegnando le elementari regole di igiene.
E pensiamo a tutta una serie di cose che riguardano la piccola formazione che serve all'avvio dell'attività per l'economia, e anche alla prevenzione delle malattie.
Mons. Christophe Zoa, Vescovo della diocesi di Sangmelima in Camerun

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