Sentiamo il bisogno di approfondire la conoscenza della cittadina di São Gabriel da Cachoeira, una cittadina di 45mila abitanti, perché, come capita alle terre d'Amazzonia, si trova ai margini di una società che non dà molte occasioni di inclusione per le popolazioni indigene che la abitano, se non grazie alla missione salesiana del luogo. La sua popolazione è ultimamente molto cresciuta, perché tante famiglie vengono dai villaggi Indios vicini alla ricerca di migliori condizioni di vita. Si finisce invece per vivere in sobborghi che poggiano su discariche.
Gli adulti passano la giornata lavorando in piccoli commerci che assicurano a malapena la sopravvivenza e tanti ragazzi restano per strada quasi tutto il giorno.
Per accompagnarli a vivere la loro età in modo costruttivo, il centro missionario salesiano della zona realizza un'attività di accoglienza nello stile di Don Bosco, con un oratorio pomeridiano dove si svolgono attività educative, religiose e di gioco. Si cerca anche di offrire a tutti una merenda che, spesso, rappresenta per molti piccoli l’unico pasto della giornata.
Per questo all’interno dell’oratorio c'è un panificio che potrebbe sfornare pane almeno tre volte a settimana, ma i padri non riescono ad assicurare sempre la sua produzione perché non dispongono tutti i mesi delle risorse per comprare le materie prime necessarie. È ancora padre Roberto Cappelletti che ci chiede un aiuto: «Vogliamo sfamare i bambini e aiutare le famiglie che affrontano molte difficoltà per sostenersi. Ancor più oggi con l'arrivo della pandemia».
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