Gabriella Romano è una missionaria laica che opera da nove anni a Viseu, cittadina nello Stato del Parà, nella quale la maggior parte degli abitanti vive nelle invasiones, favelas costituite da case di fango o legno poste sulla nuda terra. Non ci sono fabbriche e la disoccupazione raggiunge livelli molto alti. Occupazione e alimentazione sono affidate ad agricoltura e pesca di sussistenza. In parrocchia Gabriella organizza corsi di alfabetizzazione rivolti a bambini e ragazzi per evitare la forte dispersione scolastica, e tiene programmi nella radio comunitaria per sensibilizzare su temi sociali e sui diritti dell’infanzia e delle persone anziane, le fasce della popolazione più vulnerabili e soggette ad abusi.
Le famiglie sono in generale molto numerose e bisognose e non dispongono di risorse nemmeno per curarsi. Ecco perché si rivolgono all’unico presidio ospedaliero presente in città, gestito dalla Diocesi.
Nel Bem Aventuranças possono ricevere cure primarie e accedere ai servizi sanitari aperti a tutti senza pagare, attraverso il sistema unico di salute nazionale.
L'ospedale più vicino si trova tra l’altro a Bragança, a 120 km di distanza da percorrere su strade non asfaltate che, nel periodo delle piogge, diventano fiumi e sono, quindi, impraticabili.
In questi momenti la città di Viseu e tutta la zona circostante sono isolate, per cui anche i pazienti, che hanno bisogno di assistenza specialistica e devono essere trasferiti, non possono muoversi. Può succedere quindi che i malati, anche per semplici infezioni dovute all’acqua non potabile, muoiano.
Lo stesso si può verificare per le partorienti che presentano situazioni a rischio e necessitano di essere spostate a Bragança.
Gabriella Romano è una missionaria laica che opera a Viseu dove incontra tante donne e madri che hanno bisogno di cure appropriate per affrontare la malattia e la maternità.
Purtroppo questo ospedale rischia di chiudere, perché i reparti principali non sono a norma e sono da riqualificare. Mancano anche le attrezzature più importanti, soprattutto nei reparti di chirurgia e maternità: tavoli operatori e ostetrici, incubatrici, carrozzine. Se questo accadesse le persone più povere non sarebbero in grado di recarsi in un'altra città per ricevere assistenza sanitaria, sia per ragioni geografiche, sia per motivi economici.
Facciamo nostra la richiesta di aiuto di Gabriella, fidei donum [Link] della diocesi di Brescia.
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Grazie per... la nuova chiesetta
Suor Anna Maria Ortelli, missionaria da moltissimi anni in Brasile, ha scritto una lettera a Cuore Amico per ringraziare. Il suo grande desiderio di completare una chiesetta ora è realizzato.
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