Non andare a scuola è un grave problema che si ripercuote sui bambini Dalit e sulle loro famiglie, come spiega Lino Swapon, missionario laico che dal 1998 lavora per la promozione sociale dei “fuoricasta” del Bangladesh, detti, appunto, Dalit.
«I ragazzi sono frustrati, è quasi da un anno che non vanno a scuola e anche il governo bengalese non sa precisamente quando apriranno le istituzioni educative» racconta. «La maggior parte dei genitori Dalit pensa che le scuole non riapriranno e quindi sta mandando i figli maschi a lavorare per avere un piccolo guadagno e cercare di continuare a sopravvivere. Per le femmine si stanno organizzando matrimoni precoci per garantirsi una sicurezza economica.
Da marzo a novembre scorso più di 200 bambine di 11-12 anni sono già state costrette a questa terribile pratica».
Lino chiede un aiuto per sostenere il doposcuola dei bambini di 16 villaggi che da un anno non vanno a scuola per il lockdown imposto dal governo per far fronte alla pandemia da Covid-19.
Consentire a bambini e bambine di continuare a studiare li può tenere al riparo dal lavoro minorile e da matrimoni precoci.
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