Si narra che il primo evangelizzatore dell'India sia stato l’apostolo san Tommaso. A lui ne sono seguiti, nel corso dei secoli, molti altri, disposti ad andare «là dove nessuno osava spingersi». Un'opera di missionarietà che ha conosciuto, e tuttora conosce, non pochi ostacoli. Basti pensare che, in un Paese che conta attualmente più di un miliardo di abitanti, solo poco più del 2 per cento sono cristiani, in molti casi costretti a subire persecuzioni, oppressioni, ostilità da parte dei gruppi estremisti induisti o musulmani. Nella diocesi di Eluru, padre Nitta Thambiah, parroco della parrocchia Holy Rosary, vorrebbe dare la possibilità a bambini e ragazzi di frequentare il catechismo per prepararli alla prima Comunione.
«In una società su cui ancora grava il fardello del sistema castale, solo la Parola di Gesù ha permesso di attenuare la rigida gerarchizzazione», spiega il sacerdote in una lettera indirizzata a Cuore Amico. «Anche per questo è importante avvicinare i più piccoli alla fede, in modo che, ispirandosi al Vangelo, possano contribuire a costruire, in futuro, un tessuto sociale più equo e più giusto». Negli anni la Chiesa indiana ha camminato, si è sempre più radicata ed estesa. Ora è importante non fermarsi, ma continuare il percorso intrapreso.
Per poter muovere altri passi, padre Thambiah chiede solo un contributo per l’acquisto dei libretti per la catechesi dei bimbi. Ce la facciamo ad aiutarlo?
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
Scegli un altro progetto che ha ancora bisogno di aiuto! Prima pagina »»
Id progetto: 103676 | Aggiornato il 31 luglio 2017
da Redazione Cuore Amico 
| 
E-mail | PecPer ricevere ogni mese la rivista in pdf con le notizie sui progetti che sosteniamo in tutto il mondo.
