Una guerra silenziosa, contro un nemico invisibile. È quella all'Aids, il flagello che miete migliaia di vittime, sia adulti che bambini. Alla periferia della capitale Lusaka e nella zona rurale nei dintorni della città di Mongu, dove operano, rispettivamente dal 2013 e dal 2004, le suore missionarie comboniane, il tasso di infezione, complici il sovraffollamento, la povertà, la malnutrizione, è uno dei più elevati del Paese.
Di fronte a questa emergenza le religiose vorrebbero avviare un programma sanitario, per assicurare almeno gli esami diagnostici e le cure ai malati più vulnerabili. Come Roy, dieci anni, sieropositivo, i cui genitori sono morti proprio a causa della malattia. O come Janet, ragazza madre, che ha trasmesso l'infezione anche al suo piccolo. O come Amir, ormai in fin di vita a causa del progredire della patologia. Una guerra che forse non si può ancora vincere, ma che di sicuro si deve combattere.
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Id progetto: 103536 | Aggiornato il 30 giugno 2017
da Redazione Cuore Amico 
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