È Mons. Pierbattista Pizzaballa, responsabile del Patriarcato latino di Gerusalemme, a coinvolgerci «specialmente oggi, tempo in cui si acutizzano le violenze contro i cristiani», ma anche tempo nel quale «le potenzialità per far crescere la pace, per instaurare concreti progetti di giustizia, dialogo e reciproca comprensione ci sono». L’anno scorso abbiamo destinato il Premio Cuore Amico ai Frati di San Francesco, dal 1217 incaricati dal Papa come “Custodi di Terra Santa” e non li vogliamo dimenticare perché si trovano continuamente di fronte a tanti bisogni, partendo dalla SCUOLA. Ne gestiscono infatti una quindicina aiutando i cristiani locali a conservare la propria identità e favorendo occasione di incontro e dialogo con i musulmani che le frequentano.
E perché i cristiani non lascino la Terra Santa non deve mancare il LAVORO per il quale si cerca di stimolare la loro capacità imprenditoriale. È urgente anche aiutare le giovani coppie ad avere una CASA. Non esistendo poi nessuna forma di assistenza sanitaria i cristiani più in difficoltà, specialmente bambini ed anziani, vanno sostenuti per CURE MEDICHE e RICOVERI OSPEDALIERI. Non mancano nemmeno PROFUGHI e RIFUGIATI a cui pensare. Un altro capitolo è anche quello della cura dei SANTUARI visitati ogni anno dai pellegrini.
Fra Francesco Patton, attuale Custode di Terra Santa, conclude il suo appello con poche parole: «I bisogni sono enormi!».
Come Cuore Amico ci sentiamo coinvolti e ci aspettiamo che tanti benefattori raccolgano l’invito facendo propria anche la preghiera di San Francesco che andò in Egitto nel lontano 1219, come pellegrino di pace per incontrare il Sultano Malik al Kamil.
don Armando Nolli
Aggiornato il 31 marzo 2017
da Redazione Cuore Amico 
| 
E-mail | PecPer ricevere ogni mese la rivista in pdf con le notizie sui progetti che sosteniamo in tutto il mondo.
